Fare belle foto alle lucciole
Anche quest’anno si fanno foto alle lucciole
Avete mai provato a fare foto alle lucciole? È meno facile di quello che pensate…
Ricordate la prima volta che abbiamo fatto foto alle lucciole? Ritrovate qui l’articolo completo! Da allora la tecnica non è cambiata, anche se luoghi e periodo possono subire variazioni a causa del clima, che in questi ultimi tempi non è stato proprio dei più stabili.
Ci sono anche buone notizie però: le performance delle fotocamere migliorano ogni mese, e non c’è da essere sorpresi se ormai i sensori riescono a catturare immagini che sfuggono persino ai nostri occhi.
La nostra attrezzatura
Cominciamo esaminando il contenuto del nostro zainetto fotografico per la sessione di foto alle lucciole:
Treppiede Manfrotto
Comando a distanza Canon RC-6
Canon EOS 700D
EF50mm f/1.4 USM
iPhone XS per fare luce
Borsa fotografica LowePro
La tecnica
Come forse saprete se non siete a digiuno di fotografia notturna, quando fa buio è indispensabile l’uso del treppiede per avere buone foto… e come forse saprete se avete mai visto delle lucciole, queste si fanno vive solo di notte. Dunque treppiede!
Come sempre con la fotografia su treppiede, se avete un comando remoto che vi permetta di interferire il meno possibile con la stabilità della camera, ridurrete di parecchio il rischio di foto mosse.
Altamente consigliato: pianificate e studiate una strategia! Mettere a fuoco al buio sarà la cosa più difficile in assoluto. Credetemi, quando le lucciole si saranno messe in ghingheri e cominceranno a uscire dalle loro tane, sarà già buio pesto. Per questo motivo è bene aver scelto l’inquadratura e anche la messa a fuoco prima che cali del tutto la luce, in modo da poter poi impostare l’esposizione senza doversi preoccupare di controllare la composizione.
Ma come facciamo a mettere a fuoco prima che le lucciole si siano messe in posa per noi? Ottima domanda! Per questo parlavo di strategia.
Non vi mentirò, sono andato come sempre che era già buio, pensando che tanto me la sarei cavata in qualche modo, cosa che poi ho fatto. Tuttavia, conoscevo già il comportamento di queste simpatiche bestioline, conoscevo il posto e sapevo dove andare e cosa fare.
Se vi sentite spavaldi quanto me, seguite pure il mio esempio, se invece preferite seguire il mio consiglio, osservate il comportamento delle lucciole la sera prima di andare a fotografarle. In questo modo saprete dove posizionare il treppiede, e dove mettere a fuoco!
Le impostazioni della camera
So che molti aspettavano questo paragrafo, personalmente lo reputo il meno interessante, anche perché le impostazioni dipendono dalla scena: se fotografate esattamente nel punto in cui mi ero messo io, vi troverete anche bene, altrimenti dovrete faticare a cercare le vostre impostazioni di esposizione.
Ad ogni modo, ci troviamo con un bel ISO 800/1600 (non oltre, per non avere troppo rumore), apertura massima di f/1.4 e 30 secondi di esposizione.
Le foto alle lucciole
Bando alle ciance e vi mostro le immagini!
Una doverosa precisazione: le foto che vedete sono ovviamente post-prodotte, ho scattato in RAW (ma che ve lo dico a fare!) e ho successivamente aumentato i parametri di esposizione, ombre e neri, per recuperare qualche dettaglio nelle ombre. Successivamente ho giocato con la clarity, infine ho cercato di ridurre il rumore delle foto con le impostazioni della luminanza di Adobe Lightroom.
Considerazioni sulle foto alle lucciole
Come potete vedere, del contesto si evince ben poco, in fondo era buio. Per fortuna il soggetto è ben visibile! In questa situazione difficile, in cui spingiamo la camera al limite delle sua possibilità, un fatto ci viene in aiuto: con un’esposizione prolungata, ogni lucciola viene immortalata diverse volte, il che aiuta a riempire l’intero fotogramma con centinaia di puntini luminosi, molti di più di quelli che vedremmo a occhio nudo!
Le foto alle lucciole non sono le uniche che abbiamo fatto con protagonisti degli animali
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