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La risoluzione digitale in megapixel

La risoluzione digitale in megapixel

Basta dire che i megapixel non servono a niente!

Cominciamo parlando dell’unità di misura delle fotografie digitali, il pixel, che deriva da Picture Element. Si tratta dell’atomo delle immagini raster, la parte più piccola e indivisibile di una immagine.

Ogni immagine raster è composta da pixel, e l’area di una immagine (base x altezza) determina il numero di megapixel. Vediamo nell’infografica come si collocano i megapixel in relazione ai formati più diffusi.

Come si vedono i pixel di una foto?

Consideriamo questa immagine, che è stata scattata dal sensore di una Canon EOS 5Ds da 50,6 megapixel – un sensore capace di produrre immagini con una quantità di dettagli incredibile.

Esaminando il file scopriamo che ha una risoluzione di 9648x6216 pixel, per un totale di 59.978.184. Un numero davvero impressionante di informazioni sono racchiuse in questa immagine.

Andiamo ora a vedere il dettaglio di due ingrandimenti, che sono circa al 200% e al 400% della risoluzione nativa della foto.

Come potete vedere, a 400% della risoluzione nativa si cominciano a scorgere i pixel, i quadratini che compongono l’intera immagine. In altre parole, per quanto sia alta la risoluzione di questa immagine, esiste sempre un punto oltre il quale non sarà possibile ingrandirla, se non affrontando le conseguenze della caduta qualitativa.

A cosa servono i megapixel?

Avere tanti megapixel ci consente quindi di ingrandire l’immagine, magari eseguendo un crop e migliorando la composizione, oppure ritagliando un dettaglio per comporre un frame che eravamo troppo lontani per catturare a piena risoluzione.

Un sensore con tanti megapixel è inoltre indispensabile nel momento in cui vogliamo stampare le nostre foto su formati importanti, come per esempio l’A3 o superiori.

Cosa succede con un’immagine con pochi megapixel?

Per fare l’esperimento abbiamo scalato questa foto al formato full HD, quindi a 2 megapixel. Vediamo un ritaglio eseguito circa al 200 e 400% sull’immagine scalata.

Vediamo come innanzitutto un ingrandimento del 200% sia molto più piccolo rispetto a prima; in secondo luogo, essendoci meno pixel totali, cominciamo a vedere l’effetto pixelatura su un dettaglio molto più piccolo rispetto a prima. La caduta qualitativa è talmente evidente che la scritta è praticamente illeggibile. In altre parole, abbiamo perso il vantaggio di una immagine dall’altissima risoluzione.

In definitiva: i megapixel servono o no?

Chi vi ha raccontato che i megapixel non servono a niente e che una camera da 2 megapixel è uguale a una camera da 50 megapixel, fondamentalmente si è preso la briga di semplificare la cosa, nascondendovi delle informazioni e dando per scontato che a voi andasse bene così.

Quando avere tanti megapixel non serve?

Sicuramente se il nostro unico obiettivo è postare le foto su Instagram, una camera da 50 megapixel non ci serve a niente. Fermo restando che una camera con 50 megapixel nativi quasi certamente avrà anche una resa migliore e, se abbinata a una buona ottica, può produrre risultati migliori in termini di gamma dinamica, profondità colore e nitidezza.

Nella mia esperienza, il più grande disagio legato all’alto numero di pixel è relativo al peso dei file. Foto con molti megapixel avranno un peso maggiore, e richiederanno quindi maggiore spazio di archiviazione, più tempo per essere copiate o trasferite e un processore più potente per la post-produzione.

La risoluzione digitale e quella analogica

Se siete fotografi di vecchia data e siete abituati a scattare con la pellicola da 35mm, avrete forse sofferto del calo qualitativo che si è verificato con l’introduzione delle prime macchine digitali.

Oggi questo problema è del tutto superato, ma per simulare le dimensioni di stampa effettive di una foto scattata a pellicola 35mm sarà necessario utilizzare una fotocamera da 25 megapixel – per non parlare del medio formato, per cui servirebbero 100 megapixel, o del formato 4x5”, per cui addirittura ne servirebbero 500.

Quando avere tanti megapixel è indispensabile?

Se state scattando un evento e avete poco tempo per cambiare ottica o spostarvi in una posizione pi comoda, avere la possibilità di croppare le foto e consegnare ugualmente al cliente delle immagini in eccellente risoluzione può essere un punto di forza non trascurabile.

Se volete stampare le foto su formati importanti, i megapixel vi serviranno. Ora, anche se molti smartphone elargiscono un numero sufficiente di megapixel per stampare sul formato A4, ben pochi lo superano arrivando all’A3 – senza contare che stiamo parlando di un sensore infinitamente più piccolo! Avremo quindi una foto grande con una qualità minore!

Dov’è la truffa dei megapixel?

È pur sempre vero che il 90% degli utenti non utilizzerà mai un sensore da più di 12 megapixel al pieno delle sue potenzialità. Le immagini infatti verranno sempre viste solo su smartphone, quindi con una densità di pixel inferiore a quella per la stampa – la maggior parte dei monitor lavora a 100 dpi, contro i 240/300 dpi necessari per la stampa.

La truffa dei megapixel però non risiede nelle camere di fascia alta. Una camera di fascia alta avrà tanti megapixel in funzione del mercato professionale a cui si rivolge, e pertanto sarà dotata di un sensore di dimensioni adeguate e di un parco ottiche in grado di creare immagini di eccezionale fattura.

Il vero problema, la truffa dei megapixel, è quando ti vendono uno smartphone da 50 megapixel! Quello sì che è un problema, vediamo perché.

La fotografia con lo smartphone

La potenza degli smartphone è il processore. Processori sempre più rapidi, paragonabili a quelli dei computer, permettono allo smartphone di gestire efficacemente le operazioni fotografiche.

Il vantaggio dello smartphone è che le foto sono abbastanza leggere, i megapixel sono pochi e i file occupano relativamente poco spazio. I contro sono:

  1. Un sensore di dimensioni molto ridotte

  2. Una singola lente di plastica

Ora, che cosa succede se mettiamo 50 megapixel su uno smartphone? Be, la cosa può diventare a tratti drammatica, perché è in assoluto la cosa peggiore che possiamo fare! Avremo nell’ordine:

  • Un processore che fatica a lavorare a causa del peso delle immagini

  • Una foto pesantissima su uno smartphone

  • Una qualità di immagine scadente, a causa di un sensore piccolo e di una lente di plastica di scarsa fattura

  • Come se non bastasse, la foto è grande, quindi possiamo ingrandirla diverse volte rimanendo nel range nativo, che ci mostrerà senza pietà ogni difetto della lente e tutti gli artefatti e aliasing generati dal sensore.

In parole povere, avremo una foto grande, pesante, difficile da condividere, e potenzialmente la qualità sarà inferiore rispetto a uno smartphone con meno megapixel.

A chi servono i megapixel?

Come spesso accade, i megapixel sono come un qualunque altro strumento: servono solo a chi sa come usarli. Allo stesso modo però, imparare a usarli senza averli può essere ostico.

Personalmente posso dire che sarei in grave difficoltà se dovessi lavorare al di sotto dei 18 megapixel. E comunque averne 24 o 30 mi dà sempre una sicurezza in più, oltre a consentirmi di croppare – pratica che detesto, ma per soddisfare il cliente a volte è necessaria.


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