La post-produzione di Cesare Ferrari per Instagram
La post-produzione di Cesare Ferrari per Instagram
Oggi vediamo come Cesare Ferrari edita le foto per Instagram
Oggi vi offro un piatto ricco, anche se, come l’astice o le ostriche, può sembrare a prima vista scivoloso e pieno di spine. Assistere alla post-produzione di Cesare Ferrari per le immagini destinate a Instagram non è il solito video della serie “in 10 secondi”, si tratta di un processo lungo che coinvolge oltre alla tecnica anche il ragionamento critico. Tutto questo non è facile da cogliere in video, ma i più attenti noteranno come certi passaggi vengono soppesati e meditati prima di procedere.
Cominciamo col dire che abbiamo a che fare con uno stile personale ancorché manieristico, che necessita quindi di determinati passaggi ripetuti quasi sempre per ottenere una dominante cromatica simile – su Instagram gli account vincenti sono quelli che impostano un trend visivo.
Gli account vincenti sui social sono monotematici; per questo anche la post-produzione dovrà essere sempre la stessa, o quasi
Se state pensando seriamente di spingere sul vostro account di Instagram, vi sarete già resi conto che un account per funzionare deve essere monotematico! Assolutamente, noiosamente monotematico. Io non ho la pretesa di dirvi che al mondo non esistono persone disposte ad accettare ogni stranezza della vostra personalità, e pertanto ad accettare benevolmente il vostro eclettismo nel premere il tasto Condividi. Vi dico però che – non lo dico io, ma le statistiche – queste persone sono davvero molto, molto, molto poche. La stragrande maggioranza degli utenti seguono un account perché ha postato un gattino. Se poi posta due piatti di pasta… ha già stufato, io non ho tempo da perdere, voglio i miei gattini ora, subito! E chi pubblica, se vuole tenersi stretto il fan, deve produrre gattini, e null’altro.
Ma allora devo postare sempre la stessa cosa? Come è possibile che un social fondato sulla creatività la disincentivi?
In parte è dovuto a come siamo fatti noi esseri umani, in parte dipende dal mercato. Senza scendere in dettagli che sono noiosi e per cui non sono il più qualificato a darvi spiegazioni (chiederei piuttosto a uno dei colleghi di LU3G, che sicuramente avrebbero da dire la loro a riguardo), lasciate che vi dica una cosa. La creatività c’è su Instagram, ed è anche ampiamente premiata. Tuttavia bisogna sapere come e dove incanalarla.
Instagram non è una piattaforma che richieda di essere creativi ogni giorno. Chiede piuttosto uno sforzo iniziale, e poi costanza nell’applicare il canone a tutti i materiali che vengono pubblicati. Se io posto gattini non sono stato poi così creativo, ma se trovo una chiave di lettura unica verrò certamente premiato! L’importante è che io mantenga quella chiave di lettura, se no dopo pochi post, divento un account di gattini come ce ne sono cento mila.
Lo stile determina il successo su Instagram. Non conta tanto che cosa pubblichiamo, che cosa abbiamo da dire, quanto il come lo diciamo
Una foto può essere bella o brutta, e può avere uno stile o non averne affatto. Su Instagram la foto bella sarà vincente, mentre la foto brutta no. Tuttavia, un account che pubblica brutte foto tutte con uno stile, avrà più successo di uno che pubblica belle foto tutte diverse. Mettetevi nei panni di chi guarda da casa: vi piacerebbe iscrivervi a mio canale perché posto gatti, e scoprire che da un giorno all’altro comincio a postare foto di urne funerarie? Io me la prenderei a morte… Dove sono i miei gatti?
Passiamo alla seconda parte del video di oggi. Se avete visto il primo video con attenzione, riscontrerete diverse similitudini tra i due, e la ricerca di cromatismi e atmosfere assolutamente affini, per quanto non si tratti assolutamente della stessa immagine.
Ampio utilizzo di maschere, livelli overlay, bagliori realizzati con gradienti e livelli di regolazione per gestire colore e luminosità, sempre in maniera non distruttiva. Ecco le chiavi per questa post-produzione.
Tutto sommato la creatività non manca, ma viene assoggettata allo stile che si è scelto di seguire.
E voi cosa ne pensate? Libertà alla creatività, o inseguimento di uno stile? Se dovessero tornarvi utili risorse dal mondo Adobe, non scordate di visitare la pagina dedicata a grafici e fotografi!