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Regola dei terzi: quando si usa e quando si rompe?

Ripassiamo la regola dei terzi: banalmente, le nostre foto risultano più accattivanti all'occhio se il soggetto è collocato a 1/3 del frame, piuttosto che nel centro. I nostri dispositivi ci aiutano a rispettare questa regola, infatti sia i dispositivi mobile sia le DSLR professionali dispongono di un reticolo che mostra i punti migliori dove collocare il soggetto.

DSLR viewfinder

Camera dello smart phone

Vediamo ora alcuni esempi in cui è bene usare la regola dei terzi.

Come vediamo in questi esempi, per seguire la regola dei terzi è sufficiente posizionare le aree di maggiore interesse in corrispondenza dei terzi, alti o bassi, destra o sinistra. Nei ritratti di solito questi punti corrispondono con gli occhi del soggetto, in casi particolari possono essere coinvolti anche gli arti, in particolare le mani. Nei paesaggi è buona norma non collocare la linea dell'orizzonte a età, ma tenerla su uno dei due terzi orizzontali.

Questa regola spesso aiuta, ma vale sempre?
Questo dipende solamente da chi sta dietro alla camera... Vediamo alcuni casi in cui è possibile infrangere la regola dei terzi.

Di cosa si tratta? Architetture, pattern con punti di fuga collocati esattamente al centro del frame. E funzionano, non sono errori! L'importante è che lo scatto abbia un ragionamento dietro, mettere il soggetto al centro ha molto senso se si crea uno scatto che racconti qualcosa (per esempio la foto della sedia vuota o gli sposi sul balcone qui sopra).

Ricordate: essere creativi è importante, ma per farlo bisogna aver capito la regola. La conoscenza è potere, e faciliterà il compito. Ignorare semplicemente la regola potrà regalarvi qualche occasionale soddisfazione, ma avere una impostazione di base è indispensabile per costruire uno scatto solido.

Buona sperimentazione!