Autoritratto in casa durante il lockdown

Se non si può uscire, come si scatta una foto corporate in casa?

Cominciamo col dire che questo secondo lockdown non ci voleva proprio; vero è che siamo tutti bravissimi a sapere in anticipo cosa avrebbe dovuto fare l’allenatore (che puntualmente fa tutto il contrario), però passare tutta l’estate a mettere febbrilmente le rotelle ai banchi, in vista dell’ineluttabile chiusura di tutte le scuole, francamente sembra la goccia che fa traboccare il vaso di una inefficienza diffusa e ben più ampia.

Detto questo, come possiamo organizzarci per realizzare buone foto corporate direttamente a casa nostra?

Risultato finale dello shooting

Queste sono le immagini finali dello shooting a cura di Cesare Ferrari, per… se stesso! Le immagini infatti servono per aggiornare il suo personal branding e il sito corporate dell’agenzia web LU3G, per cui lavora.

Vediamo che la scelta è ricaduta su due immagini con la medesima posa. Se una posa è giusta per un determinato soggetto, perché cambiarla?

Le due immagini sono quasi tono su tono, con la prima che è in tinta grigia con inserti ramati – in linea con le fattezze del soggetto –, mentre la seconda introduce una camicia con righe verticali, con lo scopo di staccare appena dallo sfondo bianco. L’ombra naturale sul muro viene mantenuta inalterata.

Come vedremo, l’illuminazione è distribuita equamente sul soggetto, per minimizzare gli effetti delle ombre.

La chiave per scattare foto corporate

Innanzitutto che cosa è un ritratto corporate? Stiamo parlando di una foto il cui obiettivo è il business, quindi una foto prevalentemente B to B, anche se non è detto che siano escluse applicazioni B to C.

Per definizione il ritratto corporate si applica alla comunicazione aziendale, pertanto la sua natura dovrebbe essere puramente illustrativa, come da scuola americana. Si predilige per cui uno sfondo bianco o comunque a tinta unita e dai toni non impegnativi.

In alcuni casi è possibile utilizzare come sfondo uno o più colori sociali dell’azienda, anche se la semplice applicazione del logo aziendale rimane a nostro parere la scelta più elegante.

Nel ritratto corporate la sola cosa che conta è il ritratto

Insomma stiamo parlando di un ritratto vuoto. C’è solo la persona ritratta, niente decorazioni, niente fronzoli, e solitamente niente colori. A questo punto è evidente che la chiave di una buona riuscita è proprio la persona ritratta.

Ovviamente avere vestiario e capelli in ordine è essenziale per una buona riuscita – il mito che tanto si sistema tutto dopo in Photoshop è in realtà un salasso ai danni del datore di lavoro, che deve poi pagare le ore extra di lavoro al fotografo o al grafico che si occupa di rimediare a disastri che potevano essere evitati semplicemente con una spazzola o una piastra.

Le due componenti fondamentali del ritratto corporate

Scomponiamo dunque una foto corporate in due componenti, che a nostro avviso sono essenziali.

Lo styling

Per styling facciamo riferimento a qualsiasi accorgimento con lo scopo di migliorare la resa del ritratto. In generale, aspetti di styling della foto corporate che non dobbiamo trascurare sono:

  • Abbigliamento;

  • Posa;

  • Sfondo;

  • Scelta dell’ottica;

  • Composizione della foto;

  • Eventuali accessori.

La cura dell’abbigliamento prevede una scelta come sempre ponderata, l’importante è seguire una progettualità e non fare le cose a casaccio. Le nostre foto saranno a sfondo bianco? Benissimo, magari evitiamo di ritrarre le persone in camicia bianca! Viceversa lo sfondo sarà nero? (Perché le foto corporate si possono fare anche a fondo scuro, anche se è meno frequente). In questo caso magari un abito più chiaro aiuterebbe a generare contrasto.

Questa regola non è univoca, a seconda dello stile e del corredo coordinato aziendale è anche possibile optare per un tono su tono, che se ben fatto dà risultati molto gradevoli. Come sempre quello che conta è fare le cose secondo un criterio per arrivare a un determinato risultato.

La posa risulta fondamentale per ritrarre la persona al meglio. Esistono pose adatte alle donne, che fanno sembrare la figura più snella e il viso più grande, così come esistono pose più indicate per gli uomini, che si usano per far apparire le spalle più larghe.

Conoscere e saper sfruttare i segreti della posa è fondamentale per rendere giustizia a ogni persona che si fotografa.

Come abbiamo detto, lo sfondo dovrebbe quasi sempre essere un backdrop bianco. Non è una regola aurea, anche se è fortemente sconsigliato uno sfondo con elementi di disturbo. Una foto corporate scattata in bagno con dietro la doccia, non fa mai una buona impressione, molto meglio piuttosto utilizzare la parete bianca del corridoio.

Anche la scelta della lente da utilizzare ha il suo peso. Generalmente per un ritratto corporate si posiziona la camera all’altezza del collo della persona ritratta, in modo che sia in linea con la zona di volto e petto. Questo accorgimento, unito alla scelta di una lente standard o superiore (quindi dal 50mm in su) permette di ridurre la deformazione che avremmo invece con un grandangolo. A seconda dello spazio a disposizione, la scelta migliore è sicuramente quella di una lunghezza focale compresa tra 85 e 200mm. Questo purtroppo è difficile da realizzare in spazi ristretti, quindi a meno di non disporre di camere molto ampie, rimarremo tra 50 e 100mm.

La composizione gioca un ruolo fondamentale, ma è difficile commettere errori in questo caso. C’è solo una persona da ritrarre, posizioniamola al centro del frame e non dovremmo avere problemi di sorta. La scelta tra orizzontale o verticale dipende dal formato finale richiesto dal cliente, ricordiamo solo che nel caso del formato verticale è essenziale non tagliare le spalle della persona ritratta, mentre nel caso del formato orizzontale è cruciale che la persona sia inquadrata al centro del frame.

Parliamo anche di accessori. In base al tipo di attività che svolge l’azienda, è possibile introdurre props oppure oggetti che servano a personalizzare l’ambito di appartenenza. È anche possibile personalizzare le foto di un team con degli oggetti, per rendere immediatamente manifesto il loro settore.

Di seguito vediamo due foto, una a sfondo bianco e l’altra con uno sfondo blue relic di Kate Backdrops: sono due scelte diametralmente opposte ma parimenti valide, a seconda dell’immagine aziendale che si vuole dare.

Vediamo anche come in una delle due immagini compare un oggetto, che serve in questo caso proprio a rendere manifesta la professione della persona ritratta.

La luce

Secondo aspetto fondamentale del ritratto corporate è l’illuminazione. Se abbiamo fatto tutto giusto, ma poi la luce sul nostro soggetto è scarsa – in intensità ma anche in qualità –, i nostri risultati saranno deludenti.

Ricordiamo che la luce deve essere nostra alleata in questa missione. Sfruttiamo le finestre nelle ore più chiare del giorno, schermando con tende nel caso in cui la luce del sole penetrasse direttamente attraverso i vetri.

Quello che vogliamo ottenere è una illuminazione più omogenea possibile sul soggetto, in modo da evitare sgradevoli ombre che possono distrarre dalle fattezze della persona ritratta.

Scattare un autoritratto corporate in casa

Come vi abbiamo dimostrato, una buona conoscenza della luce, della posa e del mezzo fotografico ci porta a scattare ottime foto corporate anche all’interno di una abitazione privata.

Per riuscire nella nostra impresa però ci sono cose che non devono mancare.

L’equipaggiamento fotografico

Sicuramente avremo bisogno di una camera con modalità di esposizione manuale, e possibilmente un’ottica adeguata allo scopo.

Un treppiede risulta fondamentale per comporre lo scatto, visto che trattandosi di un autoritratto non potremo tenere la camera in mano.

Per lo stesso motivo, avremo bisogno di un comando remoto per lo scatto – in alternativa è possibile impostare il timer sulla camera, anche se per esperienza posso dirvi che far partire l’autoscatto e poi correre in posizione può influire molto negativamente sulla posa, oltre a farci di fatto perdere la posizione a ogni foto.

L’illuminazione perfetta non esiste, anche se qualche luce adatta allo scopo di certo male non può fare. Per le nostre foto abbiamo utilizzato due torce flash Godox, ma andrebbe bene anche una luce fissa. L’importante è avere una fonte di luce di buona qualità, da sommare eventualmente alla luce della finestra per schiarire le ombre.

Conclusioni

Scattare in casa non è mai semplice e spesso porta a risultati scadenti. La consapevolezza è la chiave, ogni scelta che facciamo deve avvicinarci al nostro obiettivo. Di certo il corredo fotografico gioca un ruolo importante, ma dipende anche dalla destinazione finale delle immagini. Potremmo sorprenderci di quanto uno smartphone possa produrre immagini assolutamente in linea con le aspettative.

Ricordiamoci solo di fare attenzione ai dettagli e sfruttiamo la luce come una risorsa preziosa!


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