Come si fotografa un concerto

Cosa serve per fotografare un concerto?

Cominciamo col dire che se non siete muniti di una reflex decente (e per decente intendo uscita negli ultimi 4 anni, non serve investire cifre astronomiche, ma anche presentarsi con la D90 non è il massimo), sarà molto difficile venirne a capo. Questo perché ai concerti solitamente è abbastanza buio.

Una o più lenti veloci (almeno da f/2.8, ma f/1.4 sarebbe l'ideale) possono aiutare a salvare la giornata.

Idealmente, trattandosi di un concerto, bisognerebbe avere dietro un teleobiettivo (diciamo un 70-200 f/2.8? ci piace abbastanza?) con cui fare i primi piani; e il grosso è già fatto, nessuno vi potrà accusare di non aver lavorato se avete due primi piani di ogni musicista più qualcuno extra del cantante. Un grandangolo per prendere le globali del palco e del pubblico (qui ci si può sbizzarrire, diciamo che si va da 16 a 35mm, occhio sempre all'apertura). I più temerari possono sperimentare con lenti particolari come fish eye o super-tele, ma consiglio di non farlo come prima scelta.

Scattare col flash ai concerti

Si può o no? Be, in realtà no! Il flash è un lampo molto potente che ha due effetti collaterali: distrae i musicisti che se lo beccano puntato in faccia, e altera le luci e la scenografia su cui avranno speso svariate migliaia di euro. Ovviamente sta a voi capire (o chiedere per tempo) se c'è la possibilità di usarlo, di solito ai concerti importanti non è permesso. Diciamo anche che i palchi importanti di solito hanno luci buone, e quindi non serve. Se state fotografando un concerto minore su un palco piccolo, molto probabilmente vi sarà permesso usare il vostro speedlite. E ne avrete davvero bisogno, perché ai concerti di piccole band nei pub di luce praticamente non ce n'è!

La tecnica del fotografo di concerti

Non esiste un modo univoco di lavorare quando si scatta ai concerti, ognuno ha la sua tecnica e il suo stile. Trattandosi di eventi con luce variabile, ed essendo il tempo molto limitato, spesso si privilegia la velocità di esecuzione. Vediamo un po' di approcci che funzionano!

Scattate in RAW!

Non so se qualcuno qui segue l'accesissimo dibattito su Raw e Jpg. Sono due formati meravigliosi e altrettanto indispensabili, ma... Qui scattate in Raw, non si tratta di scegliere. Siate furbi!

Bloccate gli ISO!

Prima cosa da fare, bloccare gli ISO! Non lavoriamo con gli ISO in automatico, o ci ritroveremo con tutte le foto a ISO 6400, e questo credetemi non è bene!

Nel caso si lavori con le priorità è possibile impostare gli ISO automatici con soglia, quindi impostate la soglia non oltre 3200.

Personalmente quando scatto concerti pianto gli ISO a 1600 e non li tocco fino al giorno dopo.

Scattare in manuale

Questo è l'approccio che prediligiamo. È vero che scattare in priorità può dare buoni risultati a un concerto, ma significa delegare alla camera qualcosa che potremmo decidere noi. Tendenzialmente è possibile trovare uno sweet spot, che dipende dal nostro equipaggiamento, dalla camera e dalla lente che usiamo, ma che andrà bene nel'80% dei casi. Le luci di scena sono abbastanza standard durante gli eventi maggiori, e le variazioni di luminosità possono di solito essere gestite nello spazio di un paio di stop. Questo significa che se trovate quello sweet spot che funziona per la vostra camera, poi potete sempre cavarvela in post se c'è una foto un po' fuori di esposizione.

Scattare in priorità

Può essere una tecnica che paga, soprattutto se il palco comprende situazioni molto diverse tra loro. Impostare priorità di tempi con un bel 1/160 di secondo dovrebbe garantire foto sempre a fuoco, l'apertura varierà ma probabilmente sarà quasi sempre ininfluente.

Modalità drive, le raffiche

Arma a doppio taglio. Spesso le raffiche vengono usate per catturare diverse fasi di un movimento dell'artista, per esempio un cantante che salta. La tecnica funziona bene solo se avete una camera di un certo pregio, che tenga la messa a fuoco e che consenta di scattare raffiche rapide. 

Quali sono i problemi delle raffiche? Be, diversi! Intanto ci troviamo a sera con migliaia di scatti, da cui dovremo estrarne non più di 30 da dare alla band. Quindi il lavoro di selezione sarà immane. Non è escluso che lo spazio di archiviazione possa esaurirsi durante la serata, sarebbe un bel guaio!

Inoltre, scattare con le raffiche significa in un certo qual modo arrendersi. A mio modo di vedere si può aspettare l'attimo giusto e scattare, oppure scattare una raffica. Nel primo caso avremo una bella foto di un momento preciso, nel secondo caso avremo una serie di foto che si collocano subito prima e subito dopo quel momento. Le raffiche scattano quando vogliono loro una volta avviate...

Post-produzione per foto live

Questo meriterebbe un post a parte... ma forse anche no!

Cerchiamo di interpretare correttamente le richieste del cliente: siamo stati chiamati a fare foto a un concerto giusto? Quindi si tratta di un reportage di una serata in cui l'artista non siamo noi, ma chi sta sul palco. In questo caso non ha molto senso sbizzarrirsi con mille filtri, ritoccare le occhiaie a tutti, togliere la polvere dalle aste dei microfoni eccetera. Se le foto sono a posto con l'esposizione, sono a posto così.

E se la band vuole post-produzione? 

Problema spinoso. Mi spiego meglio. Fare la post alle foto di un concerto è molto time-consuming. Mettiamoci pure che il musicista sarà bravissimo a suonare l'arpa celtica, ma di immagini probabilmente non capisce granché: finirà per chiedervi l'impossibile, e va in questo senso gestito.

C'è da dire una cosa importante però: se l'artista non è soddisfatto delle foto così come sono – che non significa che non siano buone, ma lui le vuole più colorate e appariscenti magari, oppure in bianco e nero –, vi conviene mettergliele a posto! Perché dico questo? Semplice: perché se non glie le sistemate voi, se le sistemerà da solo! Farà un disastro di dimensioni gargantuesche, proprio come se io decidessi di correggere una ricetta di Carlo Cracco aggiungendo del mascarpone a fine cottura. E quel che è peggio, è che poi le pubblicherà taggandovi e facendovi una pessima pubblicità. Per questo dico: cercate di assicurarvi che le richieste siano soddisfatte.

Il setup di Sharon Gallo per fotografare i concerti:

Nikon D7000
80-200mm f/2.8
17-50mm f/2.8

Il setup di Cesare Ferrari per fotografare i concerti:

Canon EOS 6D
17-40mm f/4
24-70mm f/2.8

Qualcuno rimane fedele al vecchio iPhone?

Qualcuno rimane fedele al vecchio iPhone?


1 Comment