Qual'è la differenza tra un fotografo professionista e un fotografo amatoriale?
Scopriamo quali sono i tratti distintivi del professionista e dell’amatore
La risposta è meno banale di quello che sembra.
Il fotografo professionista
In generale possiamo chiamare professionista qualunque fotografo che tragga dalla sua fotografia il proprio sostentamento; poi esistono gradi diversi di specializzazione e di professionalità, per cui non è sempre detto che un fotografo professionista consegni un lavoro eccezionale.
Il fotografo amatoriale
Al contrario, definiamo amatore o hobbista il fotografo che non trae alcun guadagno dalle proprie foto. Esistono diversi tipi di amatore, da quello base all’avanzato, e spesso un fotoamatore avanzato realizza lavori che non sfigurano di fronte a quelli di un professionista.
Le principali differenze tra professionista e amatore
Il fotografo professionista ricava un utile dal proprio lavoro fotografico;
il fotografo amatoriale invece no, o comunque non vive di quello;Il professionista deve avere una buona dotazione fotografica;
l’amatore usa quello che ha, le aspettative sono comunque basse;Il professionista è tenuto a consegnare un lavoro impeccabile e deve sempre essere puntuale e all’altezza delle aspettative;
l’amatore può permettersi di prendersi il tempo che gli serve e consegna un lavoro al meglio delle sue possibilità;Il professionista scatta in modo da portare a casa il risultato, evita i rischi;
l’amatore sperimenta, a volte fallendo, altre volte con ottimi risultati.
Ne consegue che mentre il professionista riceve del denaro per le foto che realizza, e quindi guadagna dal suo lavoro, l’amatore ha invece solo le spese. Per questo motivo il professionista è sempre in cerca di ingaggi e valuta attentamente i pro e i contro prima di accettare un lavoro, mentre l’amatore è più libero di buttarsi e fare esperienza.
E per questo il professionista tenderà a scattare sul sicuro, fare cose già sperimentate in modo da consegnare il lavoro in meno tempo possibile e senza correre rischi.
L’amatore al contrario, sia per il fatto che ha meno esperienza, sia perché può permettersi di sbagliare qualche scatto, può permettersi di giocare e sperimentare cose nuove – è il percorso che porta a essere professionisti, durante il quale ciascuno di noi fa degli esperimenti: quelli riusciti verranno riproposti, mentre quelli che falliscono probabilmente non verranno mai più tentati.
I fotografi professionisti nel 2020
Nonostante la rivoluzione digitale, il coronavirus, le cavallette e la mancanza di cultura dell’immagine che caratterizza il nostro paese, in Italia ci sono buone opportunità per il fotografo professionista che sa come adeguare il suo modello di business alle nuove esigenze. L’epidemia di COVID-19 ha spostato l’attenzione del mondo sul web, e ora le foto, soprattutto still life, sono ancora più richieste rispetto a prima. Ci sono buone occasioni anche in ambito ritratto e fotografia industriale.
Il progresso tecnologico sta spingendo verso le mirrorless, soprattutto Sony, ma Canon e Nikon tengono botta, consentendo maggiore accesso a tecnologie innovative e di qualità.
Gli amatori nel 2020
Ormai siamo in piena rivoluzione digitale, le fotocamere stanno subendo un vero e proprio abbandono in favore degli smartphone, sempre più prestanti e intelligenti – qui il nostro esperimento con iPhone 11 Pro. Gli utenti mediamente rimangono quindi dei fotografi a un livello basso, non possono nemmeno dirsi amatori – chi scatta selfie non è un amatore, ma solo un utilizzatore di smartphone; l’amatore ha comunque una passione che lo porta inevitabilmente ad acquistare almeno una compatta.
Di contro però il livello di preparazione degli amatori è molto aumentato, soprattutto di quelli evoluti. Un amatore evoluto di solito ha un corredo fotografico che eguaglia o supera quello di un professionista – come dicevamo, per l’amatore è un hobby, quindi se può permetterselo non guarda al ricavo, ma solo alla propria soddisfazione, mentre un professionista acquista un nuovo componente solo per integrarlo all’interno del suo flusso di lavoro.
I social media offrono diversi spunti che gli amatori possono cogliere per diventare professionisti o semi-professionisti.
Il semi-professionista digitale
Esiste una terza via, che è quella del fotografo semi-professionista. Chi vi parla lo è stato per diversi anni, ci si trova in quel limbo per cui guadagni con la tua fotografia, ma non abbastanza da vivere di quello, e quindi fai anche altro.
Il semi-professionista di solito approfitta di tutto quello che i professionisti lasciano sul piatto, soprattutto in rete. Ecco che lo troviamo su Instagram, che si pubblicizza mostrando i suoi lavori in maniera impeccabile – cosa che troppo spesso il professionista non ha tempo di fare.
Un ottimo banco di prova è rappresentato dalla fotografia di stock e microstock, che mette alla prova la tecnica del fotografo ma senza nessuna pressione. È come un grande social network, dove invece che un like, ricevi qualche soldo per le tue immagini.
Una cattiva notizia per il fotografo semi-professionista è rappresentata dalla recente introduzione di un nuovo sistema di pagamento da parte della grande agenzia Shutterstock, uno dei maggiori player in questo settore. Il nuovo sistema penalizza parecchio soprattutto i nuovi utenti, ma in generale è caratterizzato da un taglio delle percentuali per tutti i contributor.
Le piattaforme più interessanti per questo genere di fotografia sono, oltre a Shutterstock: Adobe Stock, 123rf, iStock by Getty Images e Alamy. Ci sarebbe anche Getty Images, ma ormai è così difficile essere presi in considerazione che il limite dell’esclusività lo rende poco appetibile ai più.
I pro e i contro di essere un fotografo professionista
Ci sono anche dei contro?, si domandano gli amatori. Ovviamente sì. Cominciamo con i pro:
Fai un bel lavoro, almeno il più delle volte;
Conosci gente interessante, almeno ogni tanto;
Se sei un gearnerd puoi soddisfare le tue fantasie;
È un settore in cui c’è sempre da imparare;
Puoi fare esperienza e aumentare i tuoi guadagni.
Almeno per me, i pro finiscono qui. Passiamo ai contro:
Non fotografi quello che ti piace, ma quello che serve al cliente;
L’attrezzatura che ti serve costa parecchio;
Spesso non puoi scegliere quali lavori accettare e quali no, ma devi prenderli tutti;
I clienti a volte sanno essere sgradevoli e non fanno mistero di non sapere nemmeno perché ti stanno dando dei soldi quando potevano farsi il lavoro da soli con il Huawei;
Ti piace andare a letto presto? Scordatelo, le notti a finire un lavoro sono la regola;
La media dei clienti è abituata a non pagare per le foto, per cui cercherà di pagare poco o di trovare un difetto per poter tirare sul prezzo;
Spesso la creatività non è un fattore, si gioca solo sull’esperienza e si replica quello che ha già funzionato in passato;
Le tasse.
I pro e i contro di essere un fotografo amatoriale
Probabilmente con i contro finiremo presto, per cui li vediamo per primi:
Non vieni pagato (quasi) mai;
Non vieni preso sul serio, né dai fotografi professionisti, né dai potenziali clienti, né da amici e conoscenti.
A parte questo, la vita del fotografo amatore è costellato di pro, per esempio:
Non fotografi per mangiare, ma fotografi per piacere;
Compri l’attrezzatura che desideri se te la puoi permettere;
Hai la libertà di essere creativo;
Hai la libertà di sbagliare;
Puoi andare a letto presto;
Puoi scegliere se fotografare oppure no.
Ed ecco che la terza via si prospetta come la più vantaggiosa in assoluto…
I pro e i contro di essere un fotografo semi-professionista
Personalmente credo che la terza via sia praticabile solo in parte: se hai un lavoro e fai il fotografo solo part-time, prima o poi ti trovi costretto a scegliere in che direzione vuoi investire le tue risorse.
Tuttavia, nel momento in cui hai un lavoro o una rendita stabile e decidi di dedicarti alla fotografia part-time, hai solo benefici. Scatti per piacere e fotografi quello che vuoi, ma è anche possibile che qualcuno ti paghi per questo. Decidi tu quando, come e se scattare e nessuno ti mette pressione. Puoi smettere quando vuoi, oppure puoi decidere di diventare professionista.
Come si diventa fotografo professionista?
Può succedere in due modi:
Lo decidi tu;
Lo decide la vita per te.
Nel mio caso è stata la seconda: sono da sempre dedito all’editing di materiali multimediali, per hobby e per diletto, ma nella fotografia ho trovato un modo per fare un lavoro che mi piace guadagnando anche la pagnotta. Non ho scelto di fare questo mestiere, ma ho scoperto che facendo questo mestiere riesco a stare nella giusta misura a metà tra quello che voglio fare e quello che posso venire pagato per fare.
Consigli per diventare fotografo professionista
Prima cosa, continua a sperimentare, finché puoi farlo! In secondo luogo tieniti aggiornato con le uscite del nostro Blog. Infine: stay hungry, stay foolish!
Vi saluto con due immagini dal mio ultimo shooting di still life, protagonista un oggetto del desiderio per tutti gli appassionati di fotografia.
Foto still life per orologi di lusso