Aristotele e l'iPhone
Che ci crediate o no, Napoleone Bonaparte non ha festeggiato con un selfie il 26 Febbario 1814; la battaglia delle Termopili non è stata seguita con trepidazione da milioni di greci su Periscope; e non è vero che Leonardo da Vinci dipinse la gioconda ispirato da una foto ricevuta su WhatsApp. Inoltre, questo ve lo assicuro, Aristotele non faceva proseliti su Facebook, anzi, pare che non si fosse proprio mai iscritto al social network di Mark Zuckerberg (invece ho sentito che Santippe adorava Snapchat... chi lo sa!). Non date retta agli spot della ricarica estiva che vi dicono il contrario!
Anche se molti di noi sono nati con un iPhone in mano, ricordiamoci che stiamo parlando di invenzioni recenti! Se ci pensiamo si tratta di oggetti introdotti nelle nostre vite da poche decine di anni, mentre la lunga storia dell'umanità ne è stata priva per millenni.
Communication technology a parte, le stesse camere digitali – e le fotocamere in generale – sono relativamente giovani. Vediamo quanto giovani!
Da Aristotele all'iPhone 8
Studi sulla luce
Vediamo comparire i primi accenni all'intuizione fotografica nell'anno 1000 a.C., quando l'astronomo egiziano Al-Haitham conia il termine "camera oscura". I suoi studi sulla luce, in particolare quella del Sole, lo portano a ipotizzare il funzionamento di quell'esperimento che poi venne realizzato da Aristotele nel 300 a.C. In occasione di un'eclisse, il filosofo praticò un foro su una parete in una stanza buia; il fascio luminoso disegnò le forme del Sole e della Luna sulla parete opposta, permettendo di osservare il fenomeno capovolto, senza rimanere accecati fissando direttamente l'astro a occhi nudi. Anche se può sembrare che Aristotele abbia letto un post di Al-Haitham, è abbastanza improbabile che sia risalito di 700 anni indietro sulla timeline. Inoltre, come vi ho già detto, il filosofo trace non si era nemmeno fatto l'account.
Lenti fotografiche
Devono trascorrere diversi secoli prima della comparsa della prima lente convessa. Si deve la sua nascita a Girolamo Cardano, che nel 1550 d.C. osservò un considerevole progresso ponendo una lente di vetro davanti al foro della camera oscura: l'immagine riflessa diveniva più nitida!
Lo specchio della reflex
Qualche anno dopo Giambattista della Porta – probabilmente dopo aver letto di Girolamo su Google – pubblicò il suo Libro Magia Naturalis, in cui descrive una camera oscura identica a quella di Cardano, ma con l'aggiunta di un sistema di specchi, per vedere l'immagine riflessa nel verso giusto. Giambattista aveva appena inventato la reflex!
Messa a fuoco durante il Rinascimento
In epoca rinascimentale la camera oscura, ormai definita portatilis, diviene ausilio di ritrattisti e paesaggisti: serviva sia come oggetto di studio, sia come ausilio pittorico. Nel 1657 l'introduzione di un sistema di assi scorrevoli permise di controllare la messa a fuoco, modificando la distanza tra il foro e la superficie ricevente. Altro che messa a fuoco automatica sul Samsung S9!
Esposizione con il cloruro d'argento
Il 1676 è l'anno del cloruro d'argento. Il chimico tedesco Johann Heinrich Schulte perfezionò il sistema di specchi e scoprì le applicazioni del NaCl nella creazione di un artefatto più o meno duraturo. Il cloruro d'argento si presenta di colore bianco se mantenuto stabile al buio, ma vira al nero quando esposto ai raggi solari. Abbiamo appena assistito alla nascita della fotochimica!
Sfortunatamente Schulte non riuscì mai a stabilizzare il suo prodotto: le lastre infatti, una volta impressionate, svanivano completamente quando osservate alla luce. Stiamo parlando delle prime Storie di Instagram ragazzi!
Se pazientiamo fino al 1819 incontriamo Humphrey Davy e John F. Herschel. I nomi non vi diranno granché, ma lo dobbiamo a loro se l'iposolfito di sodio ha cominciato a essere impiegato per fissare il cloruro d'argento!
La prima galleria fotografica
Nel 1839 un certo Louis Hippolyte Bayard – seguitelo su YouTube se non lo conoscete! – mise a frutto le invenzioni di Davy, Herschel e Aristotele, ed espose a Parigi trenta immagini stampate, in occasione di quella che viene definita la prima mostra fotografica della storia dell'umanità. Sicuramente avrà fatto un bel #trendingtopic su Twitter!
Arrivano le fotocamere portatili
Si cominciano a vedere i primi apparecchi fotografici portatili nel 1878. E con portatili intendo dire grandi come un frigo bar, e altrettanto pesanti! Altro che ultrapiatto! Queste primitive fotocamere, munite di cavalletto obbligatorio a causa del gran peso, erano in grado di scattare a 1/25 di secondo. Mosso garantito, ma era quanto ci si poteva permettere a quei tempi, in cui non c'era né stabilizzatore di immagini né riduzione del rumore in camera.
Pellicole a colori e flash
Ma che pazienza, siamo arrivati al 1916! In questi anni una certa Kodak lancia il telemetro accoppiato alla messa a fuoco, e solo 12 anni dopo aggredisce il mercato con la pellicola a colori, la Kodacolor!
Questione di tempo prima che arrivino i primi flash, costruiti con delle lampade alimentate a fogli di alluminio. Buon giorno occhi rossi! Ma tanto si usa Photoshop Mobile per correggerli, o no?
Fotocamere consumer
Anni '40. Quanti di voi se li ricordano? Non dite balle, non vi crede nessuno! In quegli anni il fenomeno fotografico comincia a conoscere uno sviluppo più rapido. Gli apparecchi sono ormai abbastanza piccoli e pratici da essere sviluppati per il mercato consumer. Arrivano Hasselblad e Polaroid, due marchi destinati a lasciare un segno indelebile nel mondo della fotografia.
Zoom e TTL
Negli anni '60 si comincia a parlare di focali variabili, vengono prodotte le lenti zoom (a partire dallo Zoomar 36-82mm f/2.8). Sempre in quegli anni l'otturatore raggiunge 1/2000 di secondo, traguardo prima impensabile, e le camere vengono munite dei primi e rudimentali sistemi TTL, ovvero esposimetri che leggono la scena direttamente in camera. Gli stessi che montano i vostri Nokia da 42 megapixel, per intenderci!
L'innovazione e Sony
Dunque. Sony? Game changer? A qualcuno suona la campanella? Non parlo della linea Sony Alpha, ma del primo supporto digitale! Esatto, è di Sony! Nel 1981 viene annunciata la prima camera digitale! Ma il primato della prima DSLR rimane a Kodak, nel 1991. Questo prototipo aveva un sensore da 1,3 megapixel, e necessitava di un hard disk esterno per memorizzare le immagini. Questo lo dico per chi si lamenta che ha finito lo spazio su iCloud eh!
Nel decennio '80/90 vengono perfezionati i motori a ultrasuoni delle lenti, si parla di messa a fuoco rapida e silenziosa: esatto, prima era lenta e rumorosa! Siete abituati troppo bene con lo smart phone, dove si può decidere se sentire il click o mutarlo!
Nikon fa la Storia
Cominciamo ad avvicinarci ai giorni nostri, chissà se qualcuno si ricorda della Nikon D1 rilasciata le 1999. Si trattava di una DSLR di nuova generazione, più vicina a quelle che conosciamo oggi. Il suo impatto sul mercato fu dirompente.
Fotocamera sul telefonino
Ora, questo ci riguarda un po' tutti: il primo telefonino dotato di fotocamera è il J-SH04. Prodotto dalla giapponese Sharp Corporation, il telefonino aveva una risoluzione di 0,1 megapixel e un piccolo schermo a colori – e per piccolo intendo un paio di centimetri... Non starete mica pensando all'iPhone Plus vero? E te lo facevano pure pagare 500 dollari!
Canon e la D300
Avete ancora un attimo di pazienza? Questo è un affarone eh, nel 2003 esce la Canon D300. Sì, lo so che è vecchia e che ora c'è la 1200D, ma per l'epoca segnò l'ingresso delle reflex digitali nel mercato consumer. Una manna per i food blogger insomma!
Ma alla fine Aristotele se lo compra l'iPhone?
Se vi siete sorbiti la pappardella fin qui sicuramente avrete imparato un sacco di nozioni utili che potrete sfoggiare al prossimo raduno di appassionati Apple. Reputo inutile tediarvi ulteriormente con l'evoluzione delle fotocamere sui telefoni cellulari, che peraltro dai tempi del J-SH04 ha conosciuto un'ascesa incredibile in termini sia di prezzo che di qualità.
Ecco, ricordatevi solo che ogni volta che prendete n'istantanea, spesso anche fatta male, con la fotocamera del vostro smart phone, c'è il lavoro di tutti questi grandi uomini dietro. Studiosi, filosofi, scienziati, pionieri. Tutti hanno contribuito al progresso e alla prosperità della razza umana. E noi tutti usufruiamo di quello che loro hanno raccolto. E lo usiamo per postare il milkshake di McDonald's su Pinterest. Pensiamoci!
È nostra opinione che, se Aristotele fosse vissuto ai giorni nostri, un iPhone 8 se lo sarebbe comprato immediatamente! Con tanto di iWatch per tenersi sempre in palla. Sull'uso che ne avrebbe fatto, lasciamo cadere un velo di mistero.