Foto di paesaggio: fotografare il fiume
Foto dell’acqua con esposizione lunga
Nulla di spaventoso ci ha fatto tremare ad Halloween nel 2020, e anzi abbiamo deciso di imbarcarci in una missione fotografica particolare! Se qualcuno è solito giocare con le impostazioni della sua camera, qui troverà di che divertirsi.
Che cos’è l’esposizione lunga?
Se avete familiarità con le impostazioni manuali della vostra fotocamera, saprete cosa dignifica esposizione lunga, giusto? Il triangolo dell’esposizione prevede un tempo di scatto prolungato, mentre i valori ISO e diaframma vengono regolati di conseguenza. Avremo quindi un tempo di posa di 3, 5, 10, 30 secondi, a volte anche interi minuti.
Nel caso in cui aveste bisogno di un ripassino a riguardo, qui c’è un articolo che spiega nel dettaglio la teoria del triangolo dell’esposizione.
Perché ci interessa scattare con tempi di posa lunghi?
Molto semplice: se scattando con un tempo rapido congeliamo l’azione – per esempio usiamo 1/2000 per congelare un atleta in movimento –, allungando i tempi facciamo esattamente l’opposto, ovvero creiamo delle scie. Il movimento non è più congelato, bensì dilatato.
Su un soggetto come l’acqua di un fiume, questo può regalare immagini sorprendenti con un effetto davvero unico.
Fantastico vero? Solo che non è semplice come sembra!
La difficoltà delle esposizioni lunghe durante il giorno
Il problema, come sempre, è la luce! Diciamo di voler scattare una posa lunga, che cosa facciamo?
Cominciamo impostando il tempo dell’otturatore: 10 secondi. Di conseguenza regoliamo ISO e diaframma. Partiamo con gli ISO, per semplicità, e regoliamo a 100, o il valore più basso consentito dalla nostra camera. A questo punto chiudiamo il diaframma, arriviamo a f/13 – ma non oltre, altrimenti usciremo dallo sweet spot della nostra ottica, e avremo una immagine meno nitida, soprattutto sui bordi, e un rilevante effetto di diffrazione della luce.
Cosa è successo? La foto è bruciata, vero?
È normale! Siamo in pieno giorno! Questi valori funzionerebbero bene all’alba o al tramonto, o anche di notte in una zona illuminata artificialmente, ma non può funzionare di giorno!
L’equipaggiamento fotografico per scattare esposizioni lunghe durante il giorno
Vediamo perché la foto non ci è venuta bene al primo colpo. Forse avremmo dovuto controllare subito il nostro equipaggiamento.
Per scattare esposizioni lunghe avremo bisogno di:
Fotocamera professionale o almeno dotata di controlli manuali;
Treppiede, possibilmente molto stabile;
Comando remoto per lo scatto, meglio se compatibile con la modalità Bulb;
Filtri ND;
Un orologio con cronografo se intendiamo scattare in modalità Bulb;
Pazienza, coraggio e prudenza.
Tutti ingredienti fondamentali, se proprio volete saltarne qualcuno, saltate il cronografo, gli altri vi servono tutti!
Foto del fiume con esposizione lunga
Passiamo a scoprire come si usano questi strumenti per arrivare al risultato che ci interessa, ovvero delle foto del fiume con esposizione lunga.
Il promo tentativo: esposizione e messa a fuoco
Sistemata la camera sul treppiede e composta l’inquadratura, non ci resta che applicare i filtri ND davanti all’elemento frontale della lente, per tagliare la quantità di luce che arriva al sensore e consentire quindi una esposizione corretta anche con tempo di posa lungo – mantenendo ISO 100 per avere i vantaggi di gamma dinamica e il diaframma tra f/8 e f/13 per avere la massima nitidezza.
Ci accorgiamo presto che l’esposimetro e la messa a fuoco non sono più affidabili come credevamo, perché i filtri ND mettono a dura prova la nostra camera.
Nel primo tentativo vediamo che l’esposizione è stata inferiore alle aspettative, i filtri hanno tagliato oltre il 75% della luce, ma l’esposimetro interno ha letto il bianco dell’acqua, generando una foto sottoesposta.
Il risultato finale: le foto del fiume con esposizione lunga
A questo punto però sappiamo come muoverci, giusto? Se ISO e diaframma non si toccano, non ci rimane altro da fare che allungare ulteriormente l’esposizione, arrivando a 15 o addirittura 20 secondi.
Ecco il risultato finale, alcune immagini estratte dallo shooting in riva al fiume Sesia, poco distante dall’Hotel Ristorante Montagna di Luce.
Il contesto dello shooting
È importante precisare che si trattava di una giornata soleggiata e limpida, tuttavia alcuni tratti del fiume erano completamente all’ombra delle montagne. Questa differenza gioca un ruolo chiave nella selezione dei filtri ND da utilizzare e nella scelta dei tempi di scatto.
Chiediamoci una cosa: quanta è la differenza tra una scena al sole e una scena in ombra, durante la stessa giornata e nello stesso posto? Be, può essere molta, come possiamo vedere nelle due foto che seguono, scattate a distanza di 10 minuti una dall’altra, in due posti separati solo da alcune centinaia di metri.
Mentre la prima viene scattata al sole, la seconda è completamente in ombra. Questo avrà una differenza drammatica sulla resa finale, e dovremo decidere se cambiare i tempi di scatto oppure inserire più o meno filtro ND, mettendoli in serie davanti all’elemento frontale.
A questo punto il cronografo può tornare utile, perché se vogliamo allungare ulteriormente i tempi – o se il nostro filtro ND taglia così tanta luce che dobbiamo salire oltre i 30 secondi di esposizione –, avere con noi un device in grado di dirci quanto tenere aperto l’otturatore può fare la differenza.
La location e la logistica dello shooting
Nonostante il sole, la giornata non ha lesinato sul vento. Aggiungiamo all’equipaggiamento un giaccone e delle scarpe comode, perché l’esposizione lunga è uno sport di resistenza. È molto più simile alla pesca che alla fotografia tradizionale, e richiede pazienza e una buona dose di improvvisazione.
Per questo shooting la location era tutto sommato facile da raggiungere – se consideriamo livello facile una scarpinata di 20 metri su rocce lisce e scivolose fino all’acqua –, tuttavia per trovare i punti migliori spesso è necessario spostarsi avanti e indietro con l’attrezzatura, in cerca del punto migliore per installare il treppiede.
La logistica gioca un ruolo fondamentale: per trovare lo scatto giusto potrebbe essere necessario diverso tempo, quindi meglio avere con sé il pranzo al sacco. Vero anche che un ulteriore peso da trasportare potrebbe rendere ancora meno agevoli gli spostamenti. Bisogna giocarsela a seconda delle proprie possibilità, sempre tenendo a mente che, nella fotografia, ogni cosa è compromesso.